LA QUEEN STUDIO EXPERIENCE DI MONTREUX
LA QUEEN STUDIO EXPERIENCE DI MONTREUX

VISITARE LA QUEEN STUDIO EXPERIENCE A MONTREUX. UNA FULL IMMERSION NEL MONDO DEI QUEEN IN UNO DEI POSTI PIU’ ICONICI DELLA LORO CARRIERA MUSICALE.
Appassionati dei Queen ed amanti della musica in generale: unitevi!
C’è un posto in quel di Montreux, affacciato sul lago di Ginevra e circondato dalle alte vette svizzere che assolutamente non potete perdervi: sto parlando della Queen Studio Experience, la mostra permanente sulla mitica band britannica.
La Queen Studio Experience è allestita all’ interno del casinò di Montreux, proprio nella stessa area che un tempo ospitava i leggendari Mountain Studios, gli studi di registrazione progettati e costruiti nel 1976 dallo studio designer americano Tom Hidley.
I MOUNTAIN STUDIOS
I Mountain Studios divennero presto meta prediletta dai più grandi nomi del panorama musicale internazionale: qui registrarono David Bowie, gli AC/DC, Rolling Stones, Led Zeppelin, Nina Simone, i Deep Purple (a proposito lo sapevate che Smoke on the Water fu proprio scritta a Montreux, dopo che la band fu testimone all’incendio che colpì il casino’ della città durante un concerto di Frank Zappa nel 1971?) e tantissime altre leggende del mondo della musica.
Naturalmente tra tutti questi big non potevano mancare i Queen che addirittura furono i proprietari degli studi tra il 1979 e il 1993. Quando Freddie Mercury e compagni approdarono agli studi nel 1978 per registrare il loro ultimo lavoro Jazz , avevano già all’attivo sei album e praticamente conquistato metà mondo.
Ben presto i Queen capirono quanto Montreux potesse loro offrire in termini di tranquillità e riservatezza, ma soprattutto quanto tutto ciò potesse giovare alla creazione della loro musica, così nel 1979 decisero di acquistare gli studi.
Ai Mountain Studios i Queen registrarono un totale di sette album, compreso l’ultimo Made in Heaven, un album che Freddie Mercury purtroppo non vedrà mai completato.
LA MOSTRA PERMANENTE
La Queen Studio Experience è un percorso che ripercorre la storia e i momenti salienti della band attraverso immagini, video, oggetti, appunti di Freddie e compagni, costumi di scena e molto altro, custoditi in diverse teche esposte nella sala principale.
In un angolo della sala principale potrete ammirare la ricostruzione dello studio di registrazione utilizzato dalla band e da molti altri mostri sacri della musica mondiale. Si tratta di una scena allestita ad hoc per mostrare l’atmosfera di una tipica sessione di registrazione.
Lo studio originario era infatti al piano superiore rispetto alla sala di controllo per questioni di acustica, ma ora la scala per accedervi è stata rimossa perché attualmente la zona è parte integrante del casinò.
LA SALA DI CONTROLLO
Vera chicca di questa mostra è proprio la sala di controllo che non è cambiata di molto rispetto a quando i Queen lavorarono qui.
Come vi dicevo, lo studio è stato progettato dalla Westlake Audio, di proprietà di Tom Hidley, che aveva introdotto il concetto di sala di controllo con acustica standardizzata in modo che i produttori musicali potessero creare un progetto musicale in qualsiasi parte del mondo, mantenendo però l’uniformità del suono.
Il cuore pulsante di questa sala è il mixer britannico Neve 8048 che tutt’oggi è considerato uno dei migliori banchi di mixaggio al mondo. Nella sala di controllo si trova una fedele rappresentazione di questo banco appositamente creato per la mostra, mentre l’originale è conservato a Goteborg in Svezia.
Mettetevi comodi davanti al mixer e tramite alcuni comandi potrete re mixare a vostro piacimento alcuni classici dei Queen che risuoneranno in tutto lo studio.
La sala conserva anche un registratore analogico a 24 tracce di fabbricazione svizzera. I Mountain Studios furono i primi al mondo a dotarsi di ben due macchine del genere che permettevano anche delle registrazioni non stop di lunghi concerti o di jam sessions notturne ( Under Pressure nacque proprio così, quando David Bowie decise di andare a trovare i Queen negli studi dopo una cena).
Non nego che una certa emozione prende il sopravvento quando diventi consapevole di trovarti nello stesso posto in cui Freddie Mercury ha scritto e registrato moltissimi brani, tra cui gli ultimi della sua vita.
LA TARGA COMMEMORATIVA
Sempre rimanendo in tema di emozioni, nello studio trova anche posto una targa che ci ricorda il punto esattp in cui Freddie registrò le sue ultime parti vocali. Nel Maggio 1991 qui registrò la voce di Mother Love e quella purtroppo fu l’ultima canzone che riuscì a registrare.
LA LOTTA CONTRO L’AIDS
All’uscita ricordate di apporre una vostra firma sul muro esterno dello studio, ma soprattutto, visto che l’ingresso alla mostra è totalmente gratuito, non dimenticate di sostenere con un piccolo gesto il Mercury Phoenix Trust fondato da Brian May, Roger Taylor e il manager storico Jim Beach, in memoria di Freddie Mercury morto nel 1991 a causa dell’AIDS.
In questi anni il Trust ha finanziato moltissimi progetti di educazione e sensibilizzazione per la lotta mondiale contro l’AIDS ed ha sostenuto economicamente gli orfani che hanno perso uno o entrambi i genitori a causa di questa malattia.
Un gesto di generosità per dare una mano a coloro che Freddie avrebbe sicuramente aiutato.